Angeles Mastretta
Male d’amore
Universale Economica Feltrinelli
L’incontro del lettore con Emilia Sauri e la sua famiglia, con Daniel-Grande Amore, con gli amici e con le persone che hanno la fortuna di condividere le sue esperienze e conoscenze, lo catapulta in un’atmosfera narrativa di una ricchezza tale da farlo sentire, in alcuni momenti, ubriaco di parole e di sensazioni.
Ritrovi echi di vecchie storie magiche, tra Isabelle Allende e Gabriel Garcia Márquez. Ti senti avvolto da un mantello rosso, caldo e morbido, fatto di passioni travolgenti, fiumi di sangue e violenza, vergogne di una politica opportunista e inutile, abiti ricamati e preziosi, ampolle fumanti di erbe e spiriti salvifici.
Male d’amore (o, meglio ancora l’originale Mal De Amores, dal momento che diversi amori albergano nel cuore di Emilia) è un libro da consigliare a chi volesse scoprire un pezzo di Messico al tempo stesso antico e contemporaneo e volesse tornare alle magie di un mondo in conflitto tra tradizione e innovazione, ma soprattutto a chi crede alle magie dell’amore, in tutte le sue forme e volesse conoscerne gli effetti sui protagonisti della storia.
Emilia è il personaggio principale. Donna moderna, intelligente, sensibile e appassionata, volitiva e determinata è attraversata da tutte le contraddizioni, le qualità e le debolezze del genere femminile.
Emilia è la Matrioska…di Daniel
“Quante Emilie? Quella di Zavalza, quella dei suoi figli. Quella della pietra sotto il cuscino, quella dell’albero, del treno, la dottoressa, la farmacista, la viaggiatrice, la sua. Quante Emilie? Mille e nessuna, mille e la sua.”
Anche se il suo cuore batte per tante persone, sostanzialmente due sono i grandi amori nella vita di Emilia: Daniel e la Medicina.
Il primo la ricambia in modo totalizzante, ma l’abbandona spesso (mai definitivamente) per rincorrere le sue irrinunciabili passioni: la rivoluzione, la politica, la lotta per l’eguaglianza;
La seconda non la lascerà mai e le consentirà di vivere pienamente la sua professione. Questo bisogno irrinunciabile di curare la gente e di cercare continuamente metodi e strumenti nuovi e più efficaci, la aiuta a superare i momenti bui della sua vita sentimentale.
Accanto a lei troviamo tante donne. Donne con un quid in più, come la zia Milagros, femminista convinta e “libera” dentro, fino in fondo.
Molti sono i personaggi che ruotano intorno ad Emilia e tutti la completano, acquistando, a loro volta, maggior spessore grazie alla vicinanza con il mondo dei suoi valori.
L’educazione di Emilia
Josefa e Diego Sauri arrivano a una difficile mediazione nella scelta del nome da dare alla loro figlioletta. L’ispirazione viene dall’ Émile ou De l’éducation di Rousseau. Nomen omen, rivelatore del tipo di educazione che le verrà impartita. In casa Sauri si respira libertà e autonomia, cultura e rispetto e tanto, tanto amore.
La figlia del farmacista Diego coltiva con suo padre la passione per la ricerca sulle erbe e su tutti i rimedi che possono alleviare le sofferenze umane. Tale passione la porterà, attraverso conflitti interiori, guerre, rivoluzioni e studi americani, a prendere la laurea in Medicina.
La dottoressa Sauri, che per diversi anni ha esercitato con perizia e passione la professione medica senza riconoscimenti se non quelli di centinaia di persone curate e strappate a sofferenze e morte, ha adempiuto anche a questo rito sociale di certificazione…
La farmacia dei Sauri
La descrizione della passione di Diego per scatole, ampolle, profumi e pozioni spinge il lettore, inevitabilmente anche se con tutte le differenze di intenzione e finalità, verso il Profumo di Patrick Süskind (1985) e la ricca collezione di essenze del farmacista Giuseppe Baldini che insegna le tecniche dell’arte della profumeria all’inquietante Jean-Baptiste Grenouille.(Dustin Hoffmann interpreta il ruolo del profumiere, nel film di Tom Tykwer, tratto dal romanzo-2006)
“A pian terreno, Diego Sauri aprì una farmacia, odorosa di legno e luccicante di porcellana. Erano in cedro gli scaffali, dove riposavano i diversi vasi, come pure il bancone e il tavolo da lavoro nel laboratorio del retrobottega, e non mancava nessun tipo di rimedio medicinale. Non esisteva disturbo per il quale Diego non trovasse la cura tra i suoi flaconi bianchi e le centinaia di scatoline numerate e dai diversi profumi[…]
All’epoca in cui era stato in Europa aveva riunito in piccole casse i principali rimedi curativi di ogni luogo. Aveva imparato le formule per riprodurne molti, e poteva distinguere a che cosa servivano le polveri di ciascuna scatolina, sebbene chiunque le avrebbe confuse tuitte con talco da bagno”.
Emilia cresce e impara a camminare in questo regno magico, che diventerà anche il suo:
“Il farmacista aveva le braccia aperte e teneva nelle mani due ampolle con tinture di colori diversi. Emilia smarrì lo sguardo in quella color porpora e si diresse verso suo padre. Gridandole brava, Diego mise l’ampolla con l’essenza di giglio fiorentino nelle manine esitanti della piccola che aveva visto avvicinarsi come se si trattasse di un miracolo, e si mise a pronosticare a sua molgie una parte del luminoso futuro della loro figliola…”
Eventi storici
Le vicende che Mastretta narra abbracciano gli avvenimenti che riguardano le famiglie Sauri e Cuenca, rappresentanti della buona borghesia di Puebla, e i grandi e tormentati eventi rivoluzionari Messicani, tra il 1910 e il 1920/30.
“La rivoluzione messicana fu il movimento armato iniziato nel 1910 per porre fine alla dittatura del Generale Porfirio Díaz e terminato ufficialmente con la promulgazione di una nuova costituzione nel 1917; anche se gli scontri armati proseguiranno fino alla fine degli anni venti. Il movimento ebbe un grande impatto sui circoli di operai, agricoltori e anarchici di tutto il mondo, infatti la Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani del 1917 fu la prima costituzione al mondo a riconoscere le garanzie sociali e i diritti ai lavoratori uniti. Oggi si stima che durante il periodo della rivoluzione siano morte più di 900.000 persone, tra civili e militari.”Wikipedia
Coinvolgimenti
Il romanzo di Mastretta si legge con coinvolgimento emotivo grazie alla storia d’amore tra Emilia e Daniel, che rischia, tuttavia, di stancare per la ripetitività del loro lascia e piglia;
si legge con interesse più razionale e solo apparentemente più distaccato, nelle sezioni che raccontano la grande Storia, con i suoi passaggi epocali tra dittature feroci e regimi democratici ancora pallidi e indefiniti;
si legge con ammirazione per le figure femminili, fatte di sogni realizzati e di bisogni sociali osteggiati, ma anch’essi fortemente voluti e realizzati; di cruda realtà sofferente a causa di ineguaglianze sociali e di genere insopportabili.
Archiviato in:Arte, Costume, Società e Politica, In viaggio, Recensioni